“A volte c’è molta più fiducia nel truffatore che delle istituzioni e questo la dice lunga su come sono diventati bravi: la fiducia che l’utente ripone in loro è così ampia e rassicurante da dare a questi truffatori intere eredità ricevute dai parenti che poi ovviamente spariscono.”
Marisa Marraffino su RadioBorsa
C’è il risparmiatore che ha investito 80.000 euro attirato da un sito internet accattivante che prometteva guadagni facili. C’è l’azienda vittima di un ricatto informatico: se vuoi riavere indietro il server con i nomi dei tuoi clienti e i loro dati personali devi pagarmi un riscatto in bitcoin. C’è il dipendente frustrato e un tantino vendicativo che alla fine perde il posto di lavoro perchè sul suo profilo social dice peste e corna del suo datore di lavoro. C’è un gruppo di single di Lecco che a loro insaputa finiscono in un catalogo artigianale venduto su internet e contenente i loro profili.
Truffatori, delatori, ladri di dati oggi hanno una platea praticamente sconfinata, il world wide web, internet insomma, per fare affari sporchi con il vantaggio di essere più difficilmente scoperti. Come difendersi? Lo spiega in questa intervista per RadioBorsa l’Avvocato Marisa Marraffino che dal 2013 fa parte del primo sportello del Tribunale di Milano a tutela delle vittime dei reati informatici.
Marraffino si è occupata di cybercrime e delle prime querele legate all’utilizzo dei social network, nonché dei primi casi giudiziari legati alla tutela della proprietà intellettuale su Twitter e Facebook. E’ autrice di numerosi libri fra cui “Come non perdere il lavoro, la faccia e l’amore al tempo di Facebook“, (Cantagalli editore) e “Il bullismo spiegato a genitori e insegnanti” (Laurana editore) e collabora con Il Sole 24 Ore.
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