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Lettera #34 Investire nel private equity non è semplice come prendere un caffè da Starbucks

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A cura di
RadioBorsa

Uno dei mercati azionari che da inizio anno perde meno è il Nikkei l’indice azionario che riassume la performance delle prime 225 società giapponesi per capitalizzazione. In pratica per il loro valore in Borsa.

Fra i maggiori acquirenti delle azioni giapponesi le stesse società quotate del Sol Levante che stanno procedendo a un massiccio riacquisto delle azioni proprie considerando evidentemente un affare le quotazioni attuali. Questa pratica del “buy-back” prevede il riacquisto e l’annullamento di azioni con l’effetto di aumentare il reddito per azione per un azionista.

Le principali società statunitensi hanno annunciato quest’anno oltre 400 miliardi di dollari di riacquisti anche se alcune (come Starbucks) hanno invece interrotto i riacquisti, dando priorità ad altre spese come l’aumento dei salari.

La catena di caffè statunitensi è da qualche tempo in difficoltà anche per la difficile successione al suo n.1 Howard Schultz (ritornato in sella per la terza volta dopo le dimissioni del precedente ceo), l’artefice del successo mondiale di Starbucks, oltre che per un braccio di ferro sempre più forte con i sindacati (Starbucks ha combattuto attivamente per decenni contro la sindacalizzazione dei suoi locali).

Scoprire quali sono le Starbucks del futuro, ovvero le aziende non quotate destinate a decollare, assicurando agli azionisti ricchissimi utili, è in modo un po’ semplificato quello che alcune società, reti e banche promettono ai risparmiatori che investono una parte del loro patrimonio in fondi di private equity.

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Un messaggio che, come consulenti finanziari indipendenti, giudichiamo distorto, visto che la maggior parte dei fondi esaminati di questo tipo ci sembrano un affare certo, soprattutto per chi li colloca. Che può contare, grazie a questi strumenti, su commissioni laute per lustri, se non addirittura decenni, e clienti “sedati” dal fatto che le società in portafoglio non fanno prezzo e non sono quindi “volatili”.

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