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Lettera #66.1 Europa ai massimi degli ultimi 12 mesi. Perchè il Vecchio Continente piace in Borsa

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A cura di
RadioBorsa

Le Borse di Londra, Parigi e Milano si trovano ai massimi degli ultimi 12 mesi e da diversi trimestri stanno sovraperformando rispetto all’indice azionario mondiale e non eravamo abituati da tempo a un recupero così tenace del Vecchio Continente rispetto al Nuovo.

Da inizio anno addirittura Parigi ha sopravanzato l’indice azionario mondiale a 3 anni grazie soprattutto alla forte presenza nel listino di titoli value (bancari ed energetici) e del lusso (LVMH soprattutto).

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Intanto, per quel che può valere, a fine gennaio, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha alzato le previsioni di crescita globale per la prima volta dall’estate del 2021. Il prodotto interno lordo mondiale dovrebbe crescere del 2,9% quest’anno, invece del 2,7% stimato nel rapporto precedente.

Inoltre, la temuta inflazione sembra che si stia leggermente indebolendo. A gennaio, l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti è rallentato al 6,4% su base annua. Siamo ancora lontani dall’obiettivo del 2% della banca centrale statunitense, ma ci stiamo arrivando e soprattutto allontanando dal picco del 9,1% del giugno 2022.

Infine, i tassi a lungo termine stanno aumentando (I titoli di Stato Usa decennali hanno visto i loro rendimenti salire dal 3,51% al 3,8%), ma in modo silenzioso, senza preoccupare i mercati. Che considerano evidentemente questo rialzo dovuto a un dinamismo economico più sostenuto del previsto. E se guardiamo anche alle temperature… lo scenario catastrofico che alcuni temevano con i rubinetti del gas chiusi da Putin non sembra essersi realizzato.

La probabilità di un blackout energetico, dovuto alla mancanza di gas o elettricità in Europa, è scomparsa, grazie a un inverno particolarmente mite (e riserve super accumulate nei depositi dai governi). E anche la crisi sanitaria cinese sembra essere stata evitata, anche se il bilancio delle vittime sarà elevato, vista la fine delle misure drastiche prese dal governo cinese contro il Covid.

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La svolta del Partito Comunista Cinese sul tema è stato di 180° e i centri commerciali sono rimasti aperti in queste settimane anche quando il numero di persone contaminate superava l’80%.

Come ha detto una volta Herb Stein, economista e consigliere di presidenti Usa come Richard Nixon and Gerald Ford, “ciò che non può andare avanti per sempre, si fermerà” e così è accaduto alla Cina, dove la politica pensava fallacemente di gestire con la dittatura e uno stato di polizia un virus.

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