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Lettera #21 Venti di guerra: vendo tutto e compro un lingotto d’oro?

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A cura di
RadioBorsa

A inizio di quest’anno sul settimanale inglese “The Economist” è comparso un lungo articolo dedicato all’oro intitolato “Perché l’oro ha perso parte del suo fascino per gli investimenti” che sembrava celebrarne il suo funerale.

L’andamento del metallo giallo nel 2021 era stato piuttosto negativo in un anno smagliante per i mercati azionari e delle materie prime e l’autore dell’articolo evidenziava come lo scettro di bene rifugio gli fosse stato rubato negli ultimi anni soprattutto dai bond legati all’inflazione e dalle criptovalute descritte come decisamente più eccitanti.

Accade ora che, da inizio anno, uno degli ETP che replica l’andamento del Bitcoin come quello di 21Shares perde quasi il 30% mentre l’oro è salito del 6% ed è fra i pochissimi asset in positivo al momento.

Non sappiamo cosa succederà nel futuro e ma nei portafogli diversificati e strategici di SoldiExpert SCF l’oro (in versione oro fisico o di azioni di società che lo estraggono) è presente in percentuali diverse, perché lo consideriamo un asset comunque in grado nel tempo di aggiungere a un portafoglio un ingrediente fondamentale: la decorrelazione. Come dire minori rischi e maggiori rendimenti anche nelle stagioni dei mercati non proprio serene.

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Perchè spesso ci si dimentica della prima regola dell’investitore?

La diversificazione.

C’è chi ha investito in modo massiccio su singoli titoli come ad esempio Enel, perchè è una utilities e quindi un titolo difensivo.

Ma per ogni investimento è fondamentale analizzare i fondamentali delle aziende e vediamo quali sono in questo caso quelli di Enel.

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