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Lettera #76 La storia infinita del caso Polizze Eurovita

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A cura di
RadioBorsa

Qualche mese fa avevamo avvisato della spiacevole situazione in cui si sono trovati i sottoscrittori di polizze assicurative vita della compagnia Eurovita con il commissariamento della società e il blocco dei riscatti fino a fine marzo per cercare di sbrogliare la matassa.

La compagnia assicurativa è stata commissariata per via di una situazione patrimoniale non in linea coi requisiti minimi, perché i riscatti crescenti (ovvero le richieste di rimborso da parte dei sottoscrittori) potevano creare una situazione di danno concreto verso la restante parte dei detentori di questi prodotti.

Ne avevamo già parlato a febbraio e abbiamo ricevuto in queste settimane diverse richieste di aggiornamenti visto che molti risparmiatori si sono trovati congelati (o “sequestrati” secondo alcuni) risparmi importanti e senza alcuna possibilità di metterci le mani. Non solo nel caso delle polizze delle “gestioni separate” dove si è creato il bubbone per effetto sia del rialzo a razzo dei tassi d’interesse che della gestione della precedente proprietà (il fondo di private equity Cinven).

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Ma anche per le polizze di tipo finanziario (le “unit linked”, il cosiddetto ramo III) dove il rischio di mercato è comunque al 99% già in carico totalmente al contraente e dove l’involucro è assicurativo, ma il sottostante sono titoli o fondi d’investimento la cui valutazione dipende dai su e giù dei mercati.

Incastrati anche loro! E questa situazione di tensione la stanno vivendo anche molti consulenti finanziari di banche e reti che avevano proposto (rassicurati dalle loro “mandanti”) queste polizze più di tipo finanziario-assicurativo ignari di potersi trovare, un giorno, in questa situazione.

A che punto è la notte? Bisognerà probabilmente ancora aspettare, viene fatto filtrare da chi segue il dossier. Nelle scorse settimane, il termine di “congelamento dei riscatti” è stato spostato al 30 giugno 2023 e il commissario Alessandro Santoliquido sta cercando da settimane una “soluzione di sistema” coinvolgendo i big del settore (Intesa Vita, Generali, Poste, Unipol e Allianz) che a parole hanno dato la propria disponibilità coinvolgendo in questo “salvataggio” anche le reti che hanno maggiormente collocato queste polizze (Fideuram, Fineco, Widiba, Sparkasse e molte banche di credito cooperativo sparse in tutto lo Stivale). E sembra sempre più probabile che occorrerà rinviare ancora la data del possibile “scongelamento” oltre il 30 giugno.

Su La Stampa del 23 maggio 2023 in un articolo dedicato al tema, si prova a fare il punto della situazione e si rileva che l’ipotesi di un nuovo rinvio sia sempre più probabile e potrebbe essere anche superiore a un ulteriore mese. Tante le tessere ancora da sistemare.

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L’ipotesi di cui si parla da più settimane è uno “spezzatino” dove i portafogli di oltre 15 miliardi di euro di premi e di 350.000 clienti di Eurovita verranno divisi in 5 parti che saranno rilevate da 5 compagnie assicurative diverse che si dovranno dividere anche il personale che oggi lavora dentro la compagnia.

Nessuno si vuole prendere il rischio di rilevare l’intero pacchetto di Eurovita e per resistere all’onda d’urto dei riscatti si è ragionato che è meglio distribuire il rischio con compagnie assicurative in grado di reggerlo e magari frenarlo. 

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