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Lettera #67.1 Succo d’arancia e materie prime si sono svegliate dal lungo letargo

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A cura di
RadioBorsa

L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali core, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, è aumentato dello 0,6% a gennaio e del 4,7% rispetto all’anno precedente, superando le aspettative degli economisti.

Il rapporto si è aggiunto alle preoccupazioni che la Fed potrebbe dover mantenere i tassi più alti più a lungo per reprimere le pressioni inflazionistiche.

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Questo ha condizionato negativamente soprattutto la Borsa americana (e le azioni soprattutto tecnologiche) seppure questo aumento dell’inflazione sia, in realtà, una mezza sorpresa, visto che un altro indicatore, il CPI, diffuso a inizio mese già registrava un rimbalzo dell’inflazione.

Fra i beni che stanno vedendo una forte risalita dei prezzi ce ne sono diversi agricoli e sembra (quasi) ieri quando usciva nelle sale statunitensi “Una poltrona per due” (diventato poi un classico natalizio). Sono passati, invece, 40 anni e negli scorsi giorni è tornato in mente questo film vedendo cosa sta succedendo al prezzo del succo d’arancia, i cui futures (prezzi a termine) sono scambiati alla Borsa di Chicago.

Come si può vedere anche nel grafico pubblicato all’interno della lettera settimanale, il prezzo del succo d’arancia ha superato i massimi storici e proprio grazie a questa “commodity” nel film del 1983 del regista John Landis i due “spiantati” protagonisti si riscattavano economicamente e moralmente, beffando i due altezzosi agenti di cambio, ex datori di lavoro, che li avevano incastrati per condurre un esperimento sulla “natura umana”.

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Come mai il prezzo del succo arancia sta volando alle stelle? Il succo d’arancia attualmente costa, infatti, circa due volte e mezzo di più sul mercato mondiale rispetto a prima della pandemia.

La solita legge della domanda e dell’offerta. E sembra proprio che nello stato americano della Florida, quest’anno verranno raccolte meno arance che durante la Grande Depressione degli anni ’30.

Nei report degli analisti del settore, si spiega che, come per altre materie prime, le interruzioni della catena di approvvigionamento e gli elevati costi di trasporto hanno innescato il rally dei prezzi. Ora ci sono colli di bottiglia dal lato dell’offerta. Il mercato dei prodotti agricoli è sempre più influenzato dai cambiamenti climatici e dalla costante comparsa di nuovi parassiti.

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