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Lettera #25.2 Il mostro dell’inflazione è tornato, cosa possiamo fare?

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A cura di
RadioBorsa

Una delle parole chiave più ricercate e che sembrava sepolta è inflazione. Tutti hanno capito cosa è quando i distributori hanno iniziato a esporre il prezzo del gasolio a 2,30 euro al litro, quando sole poche settimane prima era il 25% più basso. E adesso il prezzo è sceso perchè lo stato ci ha dato un aiutino…

Nell’ultimo anno su Google le ricerche sulla parola “inflazione” sono più che raddoppiate:  tra i più preoccupati gli abitanti della Lombardia, mentre decisamente meno quelli della Valle D’Aosta che sembrano vivere in un universo parallelo. 

A inizio anni ’80 nel mondo il tasso d’inflazione medio mondiale era superiore al 12% annuo per poi progressivamente scendere sotto il 2%. Un animale che sembrava domato. 

Ci ritroviamo, invece, un livello d’inflazione del +7,9% annuo negli Stati Uniti e un +5,7%in Italia con alcuni Paesi come la Cina dove non è un problema (+0,9%) e si sentono forse come ad Aosta, mentre invece è un gran problema in Argentina o in Turchia dove ha superato il 50% annuo secondo le ultime rilevazioni. 

Insomma, l’inflazione ha raggiunto il livello più alto degli ultimi decenni per molti paesi e il conflitto in Ucraina ha aggiunto un’ulteriore pressione al rialzo sui prezzi di numerose materie prime

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Un rischio anche economico perché se l‘aumento dei prezzi non è transitorio questo comprimerà i redditi reali della famiglie, limitando l’acquisto di beni e servizi. Per chi produce maggiori costi non è sempre detto, poi, che siano facilmente trasferibili e la coperta resta sempre corta da una parte o dall’altra. 

Chi ha fatto uscire dalla lampada il “geniodell’inflazione

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