John Templeton, uno dei più famosi gestori di fondi di tutti i tempi, diceva “il momento del massimo pessimismo è il momento migliore per comprare e il momento del massimo ottimismo è il momento migliore per vendere” e questa frase suona tremendamente attuale anche se è stata pronunciata molto ma molto tempo fa.
Non tutti coloro che investono hanno la stessa tempra di Templeton che considerava la “FIDUCIA” la cosa più importante di cui ha bisogno di un investitore di successo, perché “a breve e medio termine, il mercato è inconoscibile. A lungo termine, è inevitabile“.
Cosa faranno i prezzi delle azioni nel breve non lo sa nessuno, come diceva Templeton e alla “domanda delle cento pistole” riguardo cosa succederà fra qualche giorno, settimana o mese fra Russia ed Europa, Russia e Cina, Italia e Mondo, Occidente e Oriente, democrazie e autocrazie si possono fare solo delle ipotesi.
Oggi i mercati stanno già incorporando buona parte degli scenari peggiori in tema di aumento dell’inflazione, aumento del costo materie prime, problemi alla produzione, minori consumi e rischi di contagio finanziario.
La domanda, però, che un investitore credo si debba fare è se quanto sta accadendo in questi giorni modificherà rispetto al passato lo scenario capitalistico in modo indelebile e drammatico, poiché di guerre, invasioni, escalation e attentati ne abbiamo già visti decine e decine solo dal Dopoguerra (e poi i mercati hanno comunque rimarginato tutte le ferite e, anzi, premiato e di molto gli investitori ben diversificati e pazienti).
La Russia di Putin è destinata a far deragliare l’Occidente come sembrano incorporare alcune quotazioni di azioni e obbligazioni?
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