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Lettera #10 Dalle obbligazioni centenarie alla morte delle conglomerate

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A cura di
RadioBorsa

Lo scorso anno è stato emesso dalla Repubblica dell’Austria un bond con scadenza 2120, un vero Matusalem Bond, e nelle ultime settimane è sceso sotto quota 100 dopo che lo scorso anno abbiamo visto investitori strapparselo di mano a 140.

È quotato anche sulla Borsa Italiana al Mot e paga una cedola annuale dello 0,85% lorda. Sicuramente la discesa da 140 sotto i 100 è una bella batosta e potrebbe non essere finita considerando che un rendimento nominale dello 0,85% non copre oggi nemmeno la metà dell’inflazione prevista da qui al prossimo decennio.

A proposito di obbligazioni In settimana abbiamo pubblicato un video approfondimento sul mondo obbligazionario dove Salvatore Gaziano (responsabile delle strategie di investimento di soldiexpert scf) ha provato a raccontare, senza omettere nulla, la reale situazione poiché riceviamo spesso email o considerazioni curiose sul tema da risparmiatori che, purtroppo si fanno abbagliare da chi racconta loro ed è possibile ottenere “rendite periodiche senza grandi sforzi” comprando l’Isin giusto.

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Il mondo (e non solo quello obbligazionario) è oggi un pochino più complicato e le anime troppo semplici rischiano di essere spennate.

Fra i temi delle ultime settimane, ha fatto rumore il colosso General Electric, che fino a qualche anno fa era la società più ammirata e fra le più capitalizzate del mondo, che ha annunciato una piccola rivoluzione. GE si separerà in tre diverse società quotate, una per la sanità, una per l’energia e una per l’aviazione, a partire dal 2023.

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