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Sui fondi PIR, fiumi di parole, pubblicità e conferenze, ma i risultati?

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A cura di
RadioBorsa

Al via il primo contro-osservatorio semestrale sui piani individuali di risparmio

Sui PIR (Piani Individuali di Risparmio), istituiti dalla legge 11 dicembre 2016, n. 232 (c.d. legge di Bilancio 2017), abbiamo scritto fiumi di parole in questi anni. Chiari i vantaggi, scrivevamo già nel 2017, ma molti i rischi nascosti. Pochi i vincitori, per ora, a qualche anno dal lancio di questi prodotti. I PIR sono stati un regalo importante a banche e reti per fare raccolta e generare commissioni di gestione e performance da centinaia di milioni di euro annui, ma un cattivo esempio di educazione finanziaria e a spese dei contribuenti.

Diversificare è la prima regola e far aumentare l’investimento sull’Italia ai risparmiatori italiani tramite veicoli che per natura sono sempre esposti al mercato sottostante, non ci sembrava una cosa geniale visto l’andamento storico di Piazza Affari nell’ultimo ventennio. Se lo scopo dei PIR era di “finanziare il made in Italy” è opportuno chiedersi se spesso non sia stata una trovata di marketing tutta da dimostrare, come abbiamo sempre sostenuto con solide argomentazioni. Ora che questi prodotti stanno mostrando il loro lato peggiore molti risparmiatori si domandano ancora di più se i consigli di molti consulenti di “fare i Pir” erano veramente disinteressati e lungimiranti.

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Sui fondi PIR sono stati spesi decine di milioni di euro in pubblicità per promuoverli e sono state fatte tantissime conferenze con imprenditori, giornalisti e esperti. Ma quali sono stati i risultati per i risparmiatori che sono stati convinti, anche grazie al doppio zuccherino fiscale, a sottoscrivere questi prodotti? A chi è andato veramente il beneficio? Ai sottoscrittori si vedrà, ai contribuenti sicuramente no (visto che lo zuccherino fiscale dei PIR è a carico loro), ai collocatori e società di gestione assolutamente sì: hanno avuto una formidabile arma di vendita e commissioni garantite per cinque anni.

Visto che quest’anno, dopo uno stop nel 2019, gli operatori del settore stanno pensando di ripartire alla grande e proporre i PIR ai rispamiatori italiani come se fosse l’oro alla Patria, abbiamo deciso di capire, e soprattutto far capire ai nostri lettori e ascoltatori, quali sono i pro ma soprattutto i contro di questi strumenti, così come di molti altri strumenti “finto-salvifici” e blocca risparmi che stanno proponendo oggi ai risparmiatori: dai prodotti a capitale “protetto” a quelli vincolati, di cui spesso il risparmiatore comune non è in grado di capire dove si nascondono i rischi e chi gli propone questi prodotti certo non racconta.

Per offrire una voce fuori dal coro che da sempre caratterizza l’operato di SoldiExpert SCF, abbiamo pensato di lanciare il primo Controsservatorio sui fondi PIR sui pregi e difetti dei Piani Individuali di Risparmio che, secondo Assogestioni, sono stati sottoscritti da 1 milione di italiani.

Abbiamo preparato un podcast per spiegare come funzionano i PIR, che risultati hanno prodotto finora e quali sono gli interessi in campo su questi prodotti, con sempre un occhio di riguardo per i risparmiatori più che per l’industria del risparmio.

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Del resto è questo quello che ci si aspetta da una società di consulenza che ha nel suo DNA l’indipendenza.

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