Non ci facciamo mancare nulla come notizie ed eventi di questo periodo e in questi giorni alle tensioni sui mercati, tutto sommato ordinarie, derivanti dall’annunciato rialzo del costo del denaro, si è aggiunta come carta degli imprevisti i venti di guerra che spirano dalla Russia verso l’Ucraina.
O almeno così ci viene raccontato, perché i russi dicono (a nome del portavoce del Cremlino) che “Stati Uniti e Unione Europea sono in una fase di isteria e che le dichiarazioni e le azioni compiute (come il ritiro del personale dalle ambasciate o l’invio di truppe al confine) stanno alimentando la tensione più di quanto sarebbe lecito”.
Siamo in piena strategia della tensione, insomma, e un po’ di isteria, in effetti, si è vista nella seduta di lunedì nelle Borse di mezzo mondo con quotazioni in rottura in verità da tempo soprattutto sui titoli e gli asset o simil asset che, nei mesi scorsi, erano saliti quasi senza soste, slegati spesso da qualsiasi rapporto con la realtà.
Sui mercati non basta nominare la parola “megatrend”, buttarsi massicciamente sui “tematici” o inseguire le mode e i meme stock per diventare ricchi in modo facile.
Un portafoglio diversificato e coerente con il proprio profilo resta sempre il miglior antidoto.
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