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Lettera #62 La Borsa punta sul lusso. Ma il calciatore Pique fa soldi con Renault e Casio

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A cura di
RadioBorsa

L’indice azionario europeo Stoxx 600, ha avuto il miglior inizio d’anno nei suoi 36 anni di storia.

Cosa sta succedendo? Diverse cose e fra queste sicuramente il calo dei prezzi del gas naturale in Europa dopo un inverno fino a ieri piuttosto mite e l’inflazione in discesa dai picchi visti negli scorsi mesi.

Le valutazioni delle società europee sono poi mediamente basse e lo scorso anno molti investitori “lungimiranti” erano scappati (i deflussi dall’azionario europeo erano stati fortissimi) e i mercati, si sa, sanno prendersi beffa in modo spesso clamoroso dei risparmiatori emotivi.

I mercati tendono, poi, sempre, ad anticipare ciò che avverrà nei prossimi mesi ela buona partenza delle Borse riflette l’aspettativa che questo sia un anno disvolta per inflazione, tassi d’interesse e crescita del PIL.

Arriva fra poco poi la stagione dei bilanci (iniziano gli Stati Uniti) e si vedrà com’è andato l’ultimo trimestre 2022 e quali sono le attese, mentre l’apertura quasi totale che la Cina ha inaugurato, nelle scorse settimane ha riportato fiducia che l’economia globale possa veder ripartire uno dei locomotori mondiali dei consumi che si era inceppato.

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Questa settimana dirameranno i dati trimestrali circa un quarto delle società quotate dello S&P 500 fra cui Microsoft, Boeing, General Electric, Johnson & Johnson, Intel, IBM e Tesla, mentre in Europa all’interno del CAC40 sono attesi i risultati di società leader nei rispettivi settori come LVMH e STMicroelectronics.

Da notare che settimana scorsa il gigante del lusso LVHM ha superato i massimi storici raggiungendo per la priva volta la capitalizzazione di 400 miliardi di euro (un importo mai raggiunto prima da un gruppo europeo) confermando, secondo uno studio di Bain & Company, che le persone più facoltose se c’è una crisi non indietreggiano ma avanzano nei consumi…

In Arabia Saudita, i più grandi nomi del settore del lusso si stanno dando battaglia per conquistare le posizioni migliori in un Paese ancora poco attrezzato rispetto ad altri del Medio Oriente come centri commerciali e negozi di lusso.

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E i più spendaccioni di tutti nel mercato globale sono i più giovani (figli ed eredi designati) ovvero le generazioni Z e Y che fanno incetta di abbigliamento di lusso, sneaker costosissime, borse e gioielli.

E questo boom del lusso (un mercato da 1,38 trilioni di euro) non ha visto questa volta la partecipazione dei consumatori “comunisti” cinesi ancora bloccata dal Covid.

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