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Lettera #54 Big Tech: un grande futuro dietro le spalle?

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A cura di
RadioBorsa

In un anno così duro per i mercati finanziari azionari e obbligazionari, il settore della tecnologia e quindi il Nasdaq dai massimi di un anno fa è in discesa di circa il -30%.

E a contribuire a questa discesa è stato determinante l’andamento di diverse società che poco più di un anno fa venivano considerate “inarrestabili”.

Una discesa che si è accentuata su diversi di questi titoli nelle ultime settimane a causa dell’uscita di una raffica di pessimi risultati trimestrali.

Abbiamo usato volutamente la parola “inarrestabile”, perché la storia di copertina di Barrons, il settimanale finanziario più popolare negli Stati Uniti, nel numero in edicola di agosto 2021, aveva titolato proprio che “La grande tecnologia non potrà essere trattenuta”, ovvero “L’inarrestabile salita del Big Tech”.

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In poco più di un anno, la situazione è cambiata completamente. A fine estate 2021, il consenso in borsa era che i cinque titani del settore tech (Facebook, Amazon, Apple, Google, Microsoft) non potevano essere fermati. E nessuna valutazione sembrava troppo costosa.

Il 2022 si è rivelato, invece, un anno brutale e fra i motivi della discesa lo spauracchio principale che all’epoca veniva sollevato come un possibile, ma temporaneo, freno alla crescita (l’intervento di una regolamentazione statale più stringente per ridurre il loro potere) non si è nemmeno materializzato.

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Quattro sono le ragioni principali che hanno fermato la corsa di queste società e principalmente le valutazioni costose, i risultati economici sotto le attese (tranne Apple), il calo delle entrate pubblicitarie e, in particolare, l’aumento dei tassi d’interesse e i timori di una recessione.

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