Il settore della tecnologia e quello delle comunicazioni sono quest’anno fra le grandi delusioni dopo che invece negli anni passati venivano considerati il luogo dove essere più investiti.
Per il settore tecnologico il 2022 si sta dimostrando un anno molto difficile con l’indice Nasdaq in discesa di oltre il 25% che diventa il -15% per chi era investito in questo comparto in dollari Usa e non con cambio coperto.
Il rialzo dei tassi d’interesse ha influenzato negativamente il comparto che era molto salito negli anni passati in uno scenario che prevedeva denaro a buon mercato quasi per sempre e vendite in crescita costante. E le valutazioni di molte società scontavano solo scenari senza nuvole.
Nulla sale per sempre a dispetto dell’industria del risparmio gestito che ogni anno sforna nuovi megatrend o investimenti tematici che promettono all’investitore ingenuo cieli radiosi e senza mai nuvole o temporali.
Fino a un anno fa la maggior parte dei fondi d’investimento o ETF tematici che venivano proposti ai risparmiatori riguardava proprio il settore tecnologico o alcuni sotto comparti (cyber sicurezza, intelligenza artificiale, robotica, blockchain…) vendendo facilmente di fatto le “performance passate” e l’idea che nulla avrebbe potuto interromperne l’ascesa.
Cosa è cambiato che ha trasformato quella che doveva essere un’industria in crescita senza confini in un’industria in subbuglio?
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