Search
Home | Lettera #26 Il carovita tra guerra e deglobalizzazione: comprare obbligazioni legate all’inflazione?

Lettera #26 Il carovita tra guerra e deglobalizzazione: comprare obbligazioni legate all’inflazione?

Ascolta il podcast
A cura di
RadioBorsa

Quando si parla di inflazione ed erosione del potere d’acquisto, il primo pensiero in questo periodo va subito al prezzo della benzina.

Ma cos’è esattamente l’inflazione?

L’inflazione riduce, il valore della moneta nel tempo e in pratica significa proprio che, con la stessa somma, si possono acquistare oggi meno beni e servizi rispetto al passato.

Per chi investe, questa “carogna” dell’inflazione è una bella scocciatura con cui tutte le generazioni di investitori si sono confrontati. Non è certo una novità.

Per noi investitori del nuovo millennio è però molto più infida, perché trovare riparo è molto più complicato che nel recente passato.

L’ultima volta che l’inflazione italiana è stata così alta era il 1995 con livelli oltre il 5% su base annua e i tassi dei Bot quell’anno oscillavano fra il 10 e il 12% annuo. E un 12% annuo era il rendimento offerto dai BTP decennali.

Bastava, insomma, comprare un titolo di stato a breve termine o lungo termine per ottenere un rendimento reale di 5-7 punti percentuali (negli anni ‘70 non sempre è stato così in verità).

Oggi se acquistate un Bot a 12 mesi il rendimento netto previsto è di -0,6%, mentre quello di un Btp con scadenza a 10 anni è dell’1,7% netto circa.

ISCRIVITI AL NOSTRO PODCAST

Il rendimento reale (quello a cui deve guardare un risparmiatore) è negativo se l’inflazione sarà sopra questo livello.

Ma cosa ci aspetta il futuro prossimo?

Ulteriori contenuti di questo show

Commenti recenti

    Podcast n° 27