Nei primi tre trimestri, i mercati azionari e obbligazionari di tutto il mondo hanno perso 36 trilioni di dollari. Inflazione record, timori di recessione, rialzi dei tassi di interesse e la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina stanno pesando in modo significativo e le notizie delle ultime settimane hanno aggiunto ulteriore benzina al fuoco.
Dal 1976 non era mai successo che per tre trimestri consecutivi scendessero azioni ed obbligazioni in contemporanea e se si guarda al mercato statunitense fa effetto notare che la maggior parte del calo dipende solo da un settore (il tecnologico) che solo fino a un anno fa veniva stra-consigliato di sovrappesare.
Per quanto riguarda il mondo obbligazionario più le scadenze sono lunghe maggiore è l’impatto avverso e ne è un esempio l’ETF che rappresenta l’investimento in titoli obbligazionari governativi area Euro (Bund tedeschi, OAT francesi, Bonos spagnoli, BTP ovvero i titoli obbligazionari considerati più sicuri) con vita residua superiore a 25 anni ha perso da inizio anno quasi il -40% dopo aver perso l’11% nel 2021.
Il sentiment degli investitori “retail” è naturalmente molto negativo e i deflussi dal mercato obbligazionario sono alti come non mai negli ultimi mesi e questa situazione è un classico dei mercati.
Prevedere l’andamento di tutte queste variabili non è facile nemmeno per i più grandi gestori (che, infatti, tranne rarissime eccezioni, sull’obbligazionario, imbarcano tutti perdite sui titoli in portafoglio) seppure l’attuale scenario, vede sul fronte delle attese sull’inflazione qualche timido segnale di fine rialzo che dovrà essere comunque confermato.
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