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Lettera #63.1 Azionario: le nubi si diradano?

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A cura di
RadioBorsa

Gennaio (secondo alcuni il mese più lungo dell’anno) è agli sgoccioli e per i mercati azionari e obbligazionari è stato finalmente il mese della rivincita, dopo un 2022 abbastanza atroce come non si vedeva da diversi decenni, vista la combinazione negativa sia per l’azionario che per l’obbligazionario.

A supportare i recuperi anche i risultati sul IV trimestre 2022 che in molti casi stanno rivelandosi superiori alle attese insieme alle speranze sull’evoluzione della crisi sanitaria in Cina. Nelle prossime settimane si capirà meglio cosa sta accadendo una volta terminati i festeggiamenti del Capodanno cinese e del periodo d’incubazione del virus.

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Se prendiamo l’indice S&P Global 100 che misura la performance delle 100 società multinazionali quotate di maggiore importanza nei mercati azionari globali, nell’ultimo mese la variazione (in euro) è stata del +4,7% (nel 2022 era stata del -11%) e fra i titoli che sono saliti di più a ieri sera, nei primi 10 ci si trova un po’ di tutto come settori con una leggera prevalenza del settore bancario come brio nella prima parte del mese, ma accompagnata nelle ultime settimane anche dal recupero di diversi titoli tech che molto avevano perso nello scorso anno.

Il Nasdaq ad alto contenuto tecnologico è rimbalzato di circa il 10% dopo essere sceso del 33% lo scorso anno. Al contrario, l’indice Dow Jones, che lo scorso anno ha registrato la migliore performance contro il Nasdaq da oltre 20 anni, ha registrato guadagni di poco superiori al 2% solo nel mese di gennaio.

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Il voltafaccia dei mercati è in gran parte basato sulle speranze degli investitori di farla finita con il violento rialzo dei tassi di interesse orchestrato dalle banche centrali, a cominciare dalla Federal Reserve. E la discesa dell’inflazione oltre Atlantico (e non solo) come la solidità del mercato del lavoro hanno ridato vigore allo scenario di un atterraggio morbido per l’economia americana.

Il mercato soprattutto azionario si conferma un ambiente ostile per gli emotivi e anche nell’obbligazionario si sta assistendo a un certo recupero delle quotazioni.

Da inizio mese i titoli obbligazionari governativi italiani salgono di circa il 3,3%, i bond dei Paesi Emergenti del 3% e poco meno i bond high yield, del 2% circa i bond corporate e dell’1,44% l’obbligazionario corporate e governativo mondiale.

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