Siamo arrivati a fine agosto 2022 ma bisogna ammettere che dal punto di vista dei prezzi di Borsa è come se fossimo tornati a poco prima dello scoppio della pandemia Covid.
I rendimenti sui mercati finanziari non sono sempre positivi e nemmeno costanti e nell’ultimo anno, proprio quando sembrava che il mondo fosse pronto per ripartire alla grande, l’economia mondiale ha visto invece abbattersi diversi eventi negativi.
Negli Stati Uniti, come in Europa, come in Cina, bisogna ammettere che chi guida il “locomotore” ha preso decisioni non sempre lungimiranti e ne stiamo pagando ora lo scotto.
A tutto questo si è aggiunta l’invasione di Putin in Ucraina che ha complicato ulteriormente le cose, mentre il mondo stava già affrontando alcuni “problemini”: intere catene logistiche saltate, balzo dei prezzi di numerose materie prime, mancanza dei semiconduttori, stop della Cina per la politica “Covid zero”.
Ne usciremo? Se guardiamo al passato non è la prima volta che il mondo occidentale si trova in questa situazione e ne siamo usciti negli anni ’80 grazie alle politiche di austerità di un governatore della Federal Reserve come Paul Volcker che riuscì negli Stati Uniti nella missione ritenuta allora impossibile di domare l’inflazione, portandola dal 13,5% del 1981 al 3,2% del 1983.
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