Siamo dovuti arrivare ad agosto per vedere le azioni e obbligazioni salire anche fortemente e proprio quando i risparmiatori e anche molti gestori avevano iniziato a riscattare con maggiore intensità i loro investimenti da fondi ed ETF, secondo i dati del settore.
A metà luglio il Bank of America Global Fund Manager Survey registrava un “livello di pessimismo” degli investitori istituzionali come i gestori dei fondi d’investimenti ai livelli massimi dall’ottobre 2008 e curiosamente (ma non troppo) il mercato è rimbalzato significativamente proprio nei giorni successivi.
I fenomeni nel campo del risparmio gestito e della gestione attiva sono in effetti pochissimi e il 2022 sta segnando un ulteriore prova che l’affermazione secondo la quale affidarsi a un gestore attivo in mercati difficili perché questi sono più “selettivi” ovvero capaci di fare scelte migliori del mercato è quasi destituita di ogni fondamento.
Una ricerca pubblicata da Trustnet.com (uno dei siti più importanti in Gran Bretagna sul risparmio gestito e gli investimenti) ha evidenziato come su 130 comparti analizzati solo in 32 i fondi attivi hanno avuto un miglior comportamento dei fondi passivi come ampiezza del ribasso (drawdown) nelle analisi più “ottimistiche”.
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