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Lettera #32 Missili, bombe e carri armati: chi ne sta comprando di più?

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A cura di
RadioBorsa

La settimana passata è stata ancora negativa per Wall Street mentre Piazza Affari nella settimana prima del D-Day (giorno dove sono stati staccati i dividendi di 19 importanti società quotate) ha mostrato perfino il segno positivo in un mercato che vede da inizio anno i segni rossi prevalere su quelli verdi nella maggior parte dei mercati e delle asset class.

La settimana scorsa, Wall Street ha visto l’ottava settimana consecutiva di ribassi con l’indice S&P 500 che è arrivato brevemente a perdere il -20% da inizio anno e l’indice Nasdaq a sfiorare il -30%.

Qualche segnale positivo è arrivato all’inizio di questa settimana da una delle banche più importanti al mondo, JP Morgan, che ha descritto per bocca del suo stra-pagato CEO Jamie Dimon uno scenario non così a tinte fosche.

Se c’è invece un settore che mostra un andamento super positivo come non si vedeva da tempo questo è quello della difesa.

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Finché c’è guerra c’è speranza” non è solo il titolo di un film di Alberto Sordi ma un concetto che fotografa bene l’andamento delle società quotate nel mondo operanti nel settore armi e difesa che a fronte di un mercato azionario da inizio 2022 fortemente discendente mostrano invece rialzi a 2 e anche 3 cifre.

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