Questa settimana facciamo luce sul paradosso che domina la finanza italiana: come fanno le grandi banche a segnare utili record (21 miliardi da inizio anno solo le big) proprio mentre il margine di interesse (il loro guadagno tradizionale sui prestiti) è in calo a causa della discesa dei tassi BCE.
Quale è il filone aurifero? Sì, è la vendita di fondi, polizze e certificati…
I conti dei Giganti: breve analisi dei bilanci di Intesa Sanpaolo e UniCredit, con il caso emblematico della battaglia di UniCredit contro Amundi per strappare una fetta maggiore dei margini sulle commissioni.
L’allarme sociale: la denuncia della FABI (sindacato bancario) in Parlamento sulle pressioni commerciali allo sportello, che costringono a vendere prodotti non in linea con le esigenze dei clienti.
L’Italia, il Paese più caro: sulla base dei report di Morningstar, scopriremo perché i fondi italiani hanno i costi più alti d’Europa.
Gli effetti sul patrimonio: lo studio di Tosetti Value mostra in modo inequivocabile come le commissioni esose (fino al 70% del guadagno in alcuni casi) divorino i rendimenti, confermando il fenomeno del “caro risparmio gestito”.
La metafora finale: usando un esempio concreto di un recente prelievo in un Bancomat a Cracovia, Salvatore ti spiegherà perché il risparmiatore “frettoloso” paga un prezzo altissimo, non solo in viaggio, ma soprattutto nei suoi investimenti.





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