Molti lavori rischiano di scomparire. O meglio, l’umano che li faceva rischia di scomparire. Il lavoro resta, sei tu che te ne vai, sostituito da un robot o da un’intelligenza artificiale.
Non c’è professione intellettuale che tenga (sembra): siamo tutti a rischio perché l’evoluzione corre veloce.
Un esempio? Sette anni fa se davi a un computer il compito vocale di creare un’immagine con un branco di elefanti che camminava su una distesa d’erba, venivano fuori immagini totalmente sfuocate, non si capiva nemmeno che fossero elefanti, sembravano pecore.
Nel 2023 il risultato è perfetto. Costo: pochi centesimi rispetto alle centinaia di euro che costerebbe un fotografo prima che crei l’immagini e un grafico poi che la rielabori facendo per esempio l’erba di colore più intenso. Ora fa tutto l’intelligenza artificiale.
Chi di noi domani avrà ancora un lavoro? Secondo alcuni esperti le persone capaci di connettere punti non collegati. Cosa significa e perché queste abilità non sono “a portata” di robot.
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