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Nicola Borzi

Ex giornalista del Sole 24 Ore, si è occupato per 26 anni di risparmio tradito e scandali finanziari, svelando il caso delle copie gonfiate dallo stesso giornale dove lavorava, società quotata in Borsa. Ha condotto inchieste sui conti dei servizi segreti in Banca Nuova (ex Popolare Vicenza) subendo perquisizioni, sequestro di beni e rischiando 15 anni di carcere. Assolto, continua a fare il giornalista investigativo, freelance, e scrive attualmente soprattutto per Il Fatto Quotidiano.

NICOLA BORZI

Nato nel 1966, giornalista investigativo di economia e finanza, ha lavorato 26 anni per il Sole 24 Ore per il quale è stato caposervizio coordinatore di Plus24, il settimanale di risparmio del sabato.

Ha sempre messo al centro del suo lavoro la tutela dei risparmiatori e dei piccoli investitori, in particolare dai conflitti di interesse degli intermediari finanziari.

Sul settimanale e sul quotidiano ha scritto per un quarto di secolo di di finanza, risparmio, banche, assicurazioni, governance delle società quotate, assicurazioni e BancoPosta, trading online, scandali finanziari, criminalità economia, tutela del risparmio e dei mercati, fondi pensione e previdenza complementare, controversie sindacali interni alle aziende di credito denunciando il “mal di budget” di molti istituti ovvero la forzatura nel collocare prodotti costosi e inadeguati ai risparmiatori per le pressioni commerciali.

Come ha scoperto lo scandalo delle copie gonfiate che riguarda il suo suo stesso editore quotato in Borsa, diventando uno dei più noti whistleblower (segnalatore di illeciti scoperti dove si lavora e che possono provocare un danno agli azionisti e alla comunità) italiani. Dopo sei anni di inchiesta sottotraccia a ottobre 2016 ha segnalato le sue scoperte sulle manipolazioni contabili e diffusionali agli organismi di controllo interni ed esterni del Sole 24 Ore.
La sua inchiesta ha contribuito in modo determinante alle indagini penali – con la richiesta di rinvio a giudizio – sfociate negli avvisi di garanzia per false comunicazioni sociali del marzo 2017 per il top management e l’ex direttore della società editoriale: nello stesso mese, per il suo lavoro di giornalista e whistleblower ha ricevuto la targa “Federico Caffé”. Grazie alle sue denunce, Il Sole 24 Ore ha già recuperato 3 milioni di euro e chiede altri 13 milioni di euro di danni agli ex vertici della società.

Dal 31 luglio 2018 non lavora più per Il Sole 24 Ore. Continua a fare il giornalista investigativo, freelance, e scrive attualmente soprattutto per Il Fatto Quotidiano.

Autore, coordinatore e traduttore di una ventina di libri, tra i quali “I killer invisibili: bioterrorismo, nuove minacce e difese” (Il Sole 24 Ore, 2001), “La parabola Enron” (Feltrinelli, 2002), “La grande crisi” (Il Sole 24 Ore, 2008).

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