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Riccardo Ruggeri

Ha partecipato come ospite dell’episodio dello show n.9 di RadioBorsaRiccardo Ruggeri, classe 1934, ex amministratore delegato della multinazionale New Holland (la joint venture di Fiat & Ford delle rispettive divisioni macchine agricole e sollevamenti terra) approdata poi in Borsa, consulente internazionale di business, fondatore di start up, giornalista ed editore.

Un vero “perennial” la cui vita sembra presa da un romanzo: dalle umili origini con il lavoro di tornitore, al ruolo di CEO in una multinazionale che quota a Wall Street, azienda che aveva trasformato da brutto anatroccolo in cigno.

Poi un fervente attivismo (in pensione “vera” o su un divano non c’è mai stato) che l’ha portato in questi anni a diventare una firma importante e inconfondibile del panorama editoriale italiano con la creazione di una casa editrice, Grantorino, e di un “simil quotidiano online” (sua definizione) fuori dal coro: Zafferano.news

In questa intervista parliamo di “ascensore sociale” ma anche di termini che ha fatto diventare centrali nel lessico indispensabile per capire come e dove va il mondo: Ceo Capitalism, Deep State, Execution.

Una conversazione fuori dagli schemi (da Francis Fukuyama a Claudio Cecchetto) dove si parla di crisi (Ruggeri ne è uno specialista), Italia col suo futuro, Stati Generali, Germania, Cina e non solo.

Questo è il suo curriculum:

RICCARDO RUGGERI

Manager, imprenditore,  editore.

Nato a Torino il 6 dicembre del 1934, dopo aver vissuto per anni in condizioni di povertà con la propria famiglia in una portineria in pieno centro, insieme a genitori e nonni che condividono 15 metri quadri, sembra destinato alla vita di operaio alla Fiat come suo padre, sua madre e suo nonno.

Inizia a lavorare come operaio alla Fiat Mirafiori, studiando la sera. Passo dopo passo scala tutti i gradini entrando, qualche decennio dopo, grazie ai galloni conquistati sul campo, nel consiglio direttivo di Fiat Holding, diventando uno degli uomini dell’Avvocato (al secolo Giovanni Agnelli). 

A metà degli anni 70 è tra i fondatori della “Componentistica Fiat”. Negli Anni 80 è amministratore delegato in importanti società dell’Automotive Fiat. Poi, amministratore delegato di Fiat Trattori e presidente di Fiat Hitachi. Dal 1991 al 1996 fonda ed è Ceo di New Holland (oggi Cnh), società di trattori, macchine agricole e di movimento terra, nata dalla fusione di tutte le attività di Ford e di Fiat nel settore, con oltre 32.000 dipendenti, 21 stabilimenti in quattro continenti, centri vendita in 140 Paesi.

Questo caso, definito dal mercato “sfida impossibile”, è stato studiato nelle maggiori università americane e europee (tra cui la Bocconi), e giudicato esemplare come innovatività circa il riposizionamento strategico, il modello di turnaround, la reingegnerizzazione organizzativa dei processi e la comunicazione interna. Il successo strategico ed economico è tale che l’azienda, nel 1996, viene quotata a Wall Street, con una valutazione di borsa 36 volte superiore al patrimonio netto iniziale. Questo lo racconta nel libro “The New Holland Case”.

Si fa, infatti, strada grazie alle sue doti di “risanatore” essendosi occupato per tutta la sua vita di manager di aziende in crisi. E’ stato amministratore delegato di aziende industriali in Italia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. E dopo l’avventura in Fiat si è dedicato alla consulenza internazionale di business, al campo delle assicurazioni e dell’alta moda. 

La Loyola University di Chicago, una delle più antiche e prestigiose università americane, gli conferisce nel 1996, unico italiano nei suoi 126 anni di vita, la laurea in legge honoris causa, per il suo contributo innovativo e di successo nel business e nel management internazionale, offrendogli un posto nel suo Board.

Invece di godersi un meritato riposo, Riccardo ha deciso di non sentirsi finito ed ha iniziato a generare diverse start up creando varie aziende in multipli settori.

Ha proseguito quindi nel giornalismo e l’editoria e oggi dirige la sua casa editrice Gran Torino e il sito di informazione indipendente Zafferano.news

Ha scritto  numerosi libri fra cui anche un libro autobiografico: “Una storia operaia”, pubblicato nel 2009 e scrive quasi ogni giorno su giornali o sui social dove è molto seguito da chi non si accontenta dell’informazione “mainstream”.

Ha messo a punto una sua teoria: il Ceo capitalism (che ha messo al centro il “consumatore” e non “l’uomo” ) deve essere combattuto perché porta al monopolio (vedi Silicon Valley) e alla dittatura (vedi Cina di Xi Jinping).

Nel 2018 pubblica un libro sul Cancro inteso come “bad company” quindi trasformato in un mini trattato di management. 

Da oltre vent’anni risiede all’estero. Dal suo eremo svizzero osserva come campano gli amati italiani, preoccupato che possano un giorno rassomigliare ai loschi centro e nord europei.

Si definisce un nonno invecchiato bene, dispiaciuto di avere scarse possibilità di diventare bisnonno.

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