Ha partecipato come ospite dell’episodio dello show n.2 di RadioBorsa, Luca Ricolfi, uno degli intellettuali più interessanti del panorama italiano, sociologo e docente universitario.
Con il Professor Ricolfi abbiamo parlato del suo ultimo libro, “La società signorile di massa” (La Nave di Teseo) per capire qual’è il destino dell’Italia (e degli italiani), quanto la scuola può fare la differenza per i nostri figli e come evitare nell’educazione quotidiana di non fare tabula rasa del loro futuro.
Luca Ricolfi (Torino, 1950), sociologo, insegna Analisi dei dati presso l’Università di Torino.
Si è laureato in Filosofia nel 1973 all’Università degli Studi di Torino, con una tesi di Politica Economica su “Il concetto di lavoro in Marx” (relatore Claudio Napoleoni). Prima di intraprendere la carriera accademica, ha lavorato per la FLM (Federazione Lavoratori Metalmeccanici) sotto la guida di Ivar Oddone (medico e docente universitario), occupandosi di nocività degli ambienti di lavoro, con particolare riguardo ai reparti verniciatura e lastroferratura della Fiat Mirafiori. Allievo di Claudio Napoleoni e di Luciano Gallino, si è spesso occupato di problematiche a cavallo fra economia, sociologia e scienza politica. Negli anni Ottanta ha partecipato al LIA (Laboratorio di Intelligenza Artificiale) del CSI-Piemonte. Negli anni Ottanta e Novanta ha contribuito ai rapporti dell’istituto IARD sulla condizione giovanile in Italia.
Ha fondato la rivista di analisi elettorale “Polena” e l’Osservatorio del Nord Ovest. Attualmente è Presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume. Fra i suoi libri: Perché siamo antipatici? (2005), Tempo scaduto. Il contratto con gli italiani alla prova dei fatti (2006), Illusioni italiche (2010), Il sacco del Nord (2012), La sfida. Come destra e sinistra possono governare l’Italia (2013), L’enigma della crescita (2014), Sinistra e popolo (2017).
Uno dei temi conduttori delle opere di Ricolfi rivolte al pubblico non accademico è l’analisi del linguaggio e delle ideologie dei partiti messe a confronto con la realtà dei dati empirici, come i sondaggi d’opinione e gli indicatori economici e finanziari.
Per quanto studioso dichiaratamente di sinistra, Ricolfi spesso esprime posizioni in contrasto con le opinioni sostenute dal PD e dagli altri partiti di area progressista. Una delle critiche più frequentemente rivolte ai partiti del centro-sinistra è quella di analizzare la realtà italiana secondo schemi concettuali obsoleti, ignorando o distorcendo i dati di fatto e proponendo quindi ai loro potenziali elettori una visione del mondo lontana dalla realtà e inadatta ad affrontare i problemi. Questo comportamento è, secondo Ricolfi, una delle cause del declino elettorale dei partiti di tale area.
Secondo Ricolfi il “modello italiano”, che poteva essere sostenibile nel periodo di sviluppo economico che si è protratto fino agli anni Ottanta, sostenuto anche dalla crescita del debito pubblico, è diventato in seguito invece una delle principali cause della stagnazione economica e del declino italiano: il Nord non riesce più a crescere in quanto una tassazione eccessiva sottrae risorse per gli investimenti, il Sud non ha interesse a svilupparsi in quanto il trasferimento di risorse gli consente di vivere al di sopra dei propri mezzi e quindi disincentiva la spinta al cambiamento.
Negli ultimi anni gli studi di Ricolfi si sono concentrati soprattutto su tre temi: le determinanti della crescita (L’enigma della crescita, 2010); le origini del populismo (Sinistra e popolo, 2017); il consumismo e il parassitismo della società italiana (La società signorile di massa, 2019, La Nave di Teseo Editore).
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